In effetti gli amanti di Carroll latitano, e io per primo non sono tra loro: oltre a non amare la sua produzione, non gradisco neppure la sua mente tormentata (mi basta guardare le sue fotografie che ritraevano solo bambine).
Il film mi è sembrato un adattamento da Blockbuster, un brutto sequel da parte della Disney rispetto al bellissimo e onirico titolo originale a cartoni animati. Non so se avete mai visto
"Nel fantastico mondo di Oz", oppure
"La storia infinita 2": entrambi sequel di capolavori, entrambi più elaborati e sempre tinti di decadenza, entrambi decisamente scadenti. Alice in Wonderland mi ha lasciato la medesima tristezza:
un'occasione perduta di lasciare una cosa bella semplicemente conclusa in se stessa.
Concordo assolutamente con Lonnie che assegnare una trama ad una storia nonsense (un tema di crescita personale ad Alice e uno di riscatto personale al Cappellaio) può non essere stata affatto una scelta felice. Profezie su rotolo, gruppi di resistenza cospiratrice, usurpazioni... mah.
Per essere sicuro del mio giudizio, la sera stessa, dopo il film, ho voluto rinfrescarmi la memoria su Alice attraverso lo specchio, che conoscevo poco. Per gli interessati, è liberamente leggibile da Wikisource:
http://it.wikisource.org/wiki/Attraverso_lo_specchio (W il copyright scaduto!): non mi aspettavo la trama strutturata vista nel film, e puntualmente non l'ho trovata. Per i pigroni, tra l'altro, ecco un bignamino dei due Alice:
www.scaruffi.com/writers/carroll.htmlE poi la trama... quanto attentamente costruito all'inizio del film sul background di Alice, nella scena finale è andato distrutto: improvvisamente manda tutto all'aria come una dolce principessa guerriera, e nella platea TUTTI ZITTI che la guardano senza un commento, qualcuno persino con orgoglio, quando invece c'era da aspettarsi il putiferio! Adesso invece l'ex-suocero guarda con affetto la stessa ragazza che trenta secondi prima ha umiliato pubblicamente suo figlio e la rende persino socia in affari, nei quali Alice si rivela improvvisamente geniale ed innovativa: scopriamo così che decapitare un Jabberwock giova instantaneamente all'esperienza nei traffici commerciali d'oltremare.
Per i personaggi, alzo il pollice solo per la Regina Bianca, gradevole proprio perché completamente svenevole (adoro le pose con le manine a pesce morto e passetti svolazzanti!), la Lepre Marzolina e lo Stregatto (ma si poteva far di meglio). Alice: non pervenuta.
Il Brucaliffo è divenuto il classico vecchio saggio custode della profezia, prelevato pari pari dalle regole di Propp: che delusione rispetto alla magnifica creatura boriosa e narcisista che già conoscevamo!
Per me, infine, il Cappellaio è insostenibile, con buon pace di Depp: quando un personaggio nasce insitamente odioso, lo rimane anche quando lo interpreta un bravo attore. Sulla Deliranza mi autocensuro e rimuovo da solo ogni commento: francamente ce la potevano risparmiare. Che poi salti fuori che il Cappellaio sa anche tirare di scherma come D'Artagnan, fino a sconfiggere un professionista come il Fante di Cuori, non me lo posso aspettare da una storia concepita per essere strutturata.
Ho trovato inconcludenti alcuni dialoghi, specie quello tra Alice e il Cappellaio alla vigilia del Giorno Gioiglorioso (si scriverà così?): il tema del sogno è stato trattato in maniera incredibilmente banale e alla fine il dialogo rimane pure in sospeso. Per confronto, questo è il modo completamente inverso in cui lo affronta Carroll:
Egli [il Re Rosso, ndr] aveva in testa un alto berretto rosso, con un'etichetta, e se ne stava rannicchiato quasi come in un mucchio polveroso, russando sonoramente. (...)
— Ora egli sogna, — disse Tuidledì, — e che credi che sogni?
Alice disse: — Nessuno lo può indovinare.
— Sogna di te! — esclamò Tuidledì, battendo le mani con aria di trionfo. — E se cessasse di sognare di te, dove credi che tu saresti?
— Dove sono ora, naturalmente, — disse Alice.
— Niente affatto, — ribattè Tuidledì con tono di sprezzo; — non saresti in nessuna parte. Perchè tu sei soltanto una specie d'idea nel suo sogno.
— Se il Re si dovesse svegliare, — aggiunse Tuidledum, — tu ti spegneresti... puf!... proprio come una candela.
— Non è vero! — esclamò Alice indignata. — E poi, se io sono una specie d'idea nel suo sogno, mi piacerebbe di sapere che cosa siete voi.
— Idem, — disse Tuidledum.
— Idem, idem, — gridò Tuidledì.
E strillò tanto che Alice non potè fare a meno di dire: — Zitto! Lo sveglierai, se fai tanto rumore.
— È inutile di parlare di svegliarlo, —; disse Tuidledum, — quando sei soltanto un'idea nel suo sogno. Sai benissimo che non sei vera.Ho notato anche qualche brutto errore. Per esempio, a parte il fatto che il Bianconiglio e il Ghiro Dormiglione (che invece era la quintessenza della caffeina isterica, ma lasciamo stare) nel film avevano dei nomi propri, Alice li ha chiamati per nome senza che essi si fossero mai presentati: chissà, scopriremo che li avrà appresi in una scena del DVD Extended Version?
E inoltre, perché nessuno nel film ha spiegato la storia che legava l'inimicizia atavica tra la spada vorpal (questo è il nome originale, che tra l'altro è diventata un termine dei giocatori di ruolo che indica "spada magica decapitatrice") e il Jabberwock? Dico io, già che c'era poteva pensarci il Brucaliffo, visto che si vantava di sapere tutto...
L'effetto 3D infine era eccessivo: mi spiace ma quello di Avatar (dopo due sessioni) rimane ineguagliato, anche perché più sottile e integrato alle scene. Concordo che basta il 2D per questo film.
Adesso mi fermo perché credo di aver infierito a sufficienza!