I Diritti degli Animali, Articoli, petizioni e materiale informativo

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Elora Róis Amery
icon13  view post Posted on 16/1/2006, 23:07




Dopo essermi consultata con Elena, ispirata da un "vecchio" topic di Aly a cui ripensavo qualche giorno fa, ho deciso di aprire un thread dedicato al mondo degli animali e a tutto quello che ci circola attorno. Un posto dove raccogliere articoli, informazioni, segnalazioni di petizioni, etc. per informare e sensibilizzare su argomenti che di solito la stampa lascia in secondo piano, o proprio non prende in considerazione, se non nei classici servizi/articoli oramai di routine del periodo estivo.


Inizio subito con una petizione:


MANIFESTO PER L’ABOLIZIONE DEL FOIE GRAS, UNA PRATICA CRUENTA PER ALIMENTARE UN BUSINESS

Anche l’Enpa ha aderito al “Manifesto per l’abolizione del foie gras”. L’iniziativa, condotta a livello internazionale, è stata promossa da un gruppo di animalisti francesi che combatte da anni l’alimentazione forzata delle oche per ottenere il “paté de fois gras”. Gli animali vengono obbligati a nutrirsi con un tubo metallico di venti centimetri che viene loro conficcato in gola diverse volte al giorno perché ingeriscano più cibo di quello necessario per crescere normalmente; l’ingestione forzata provoca un innaturale ingrossamento del fegato, fino a dieci volte la misura di quello di un animale sano. L’inserimento del tubo causa lesioni potenzialmente letali e infiammazioni al sistema digerente del volatile.
Non paghi di questo sistema estremamente cruento, gli allevamenti tengono poi questi animali in gabbiette dove non possono muovere un passo per evitare dimagrimenti indesiderati. L’unica cosa che impedisce ai volatili così allevati di morire per questo trattamento è che non vengono tenuti in vita abbastanza a lungo, ma raggiunta la taglia desiderata vengono macellati per estrarre l’organo che fornisce la cosiddetta “prelibatezza”. La mortalità degli animali resta comunque un segnale allarmante; durante l’alimentazione forzata moltiplica fino a venti volte il normale tasso di mortalità delle anatre, dimostrando la crudeltà di un simile trattamento.
Anche quelli che sopravvivono fino al macello, comunque non se la passano bene: dopo ogni sessione di ingozzamento, infatti, hanno serie difficoltà a respirare, nel migliore dei casi. Non è pensabile che in Paesi che sono dotati di regolamenti di tutela animale, questi siano ignorati per il commercio del paté. Trenta milioni di animali vengono ogni anno torturati senza che la Francia muova un solo passo in direzione di una qualche forma di limite nei confronti dei produttori.
Per maggiori informazioni, visitare il sito "Manifeste pour l'abolition du foie gras" (stopgavage.com) dove è pubblicato, in francese, inglese e spagnolo il manifesto di questo gruppo contro l’alimentazione forzata e "Stop Force Feeding - Ban Foie Gras" (www.stopforcefeeding.com) , che rimanda anche a un contributo video interessante, realizzato dalla Peta (www.peta.org).

Fonte: ENPA - Ente Nazionale Protezione Animali (www.enpa.it) - Sezione "Pianeta Animali"


Elora

Edited by Elora Róis Amery - 20/1/2006, 10:29
 
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view post Posted on 17/1/2006, 13:05
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E' un'iniziativa giusta, Elora. Anzi, a questo punto io confesso d'aver mangiato una volta il foie gras. Ero su un treno da Roma a Vienna, molti anni fa, e al tavolo della colazione nel vagone ristorante, oltre a vaschette monoporzione di marmellata, burro e Nutella, c'era anche il patè di fegato d'oca. Lo provai su una fetta biscottata e mi piacque anche. Però dopo aver saputo come veniva ottenuto non l'ho mai più mangiato.
 
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Penelope Clearwater
view post Posted on 19/1/2006, 23:40




Sono davvero disgustata, sapevo che le anatre venivano fatte ingrassare apposta, ma ignoravo esattamente come!!!
Che luridi schifosi....ecco questa è un'occasione in cui ricorrerei al vecchio "occhio per occhio"...ah se si potesse punire i responsabili con lo stesso trattamento che riservano alle anatre...

Cmq ho subito firmato e ringrazio Elora per aver portato alla nostra attenzione questa petizione e per aver avuto l'ottima idea di aprire questo topic. Che ora metto come "importante" al volo.
 
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Elora Róis Amery
view post Posted on 20/1/2006, 10:57




Tempo fa un amico mi aveva raccontato di questo metodo di allevamento, quando ho trovato la petizione l'ho subito firmata.

Ecco un altro argomento con petizione.
Se potete leggete gli articoli, senza farvi spaventare dalla lunghezza.



L'allevamento intensivo dei polli

L’allevamento intensivo dei polli al momento non è disciplinato da alcuna legge specifica, nazionale od europea. A causa di questo vuoto legislativo le condizioni di vita e di salute dei polli sono tra le peggiori della moderna zootecnia: rinchiusi in capannoni sovraffollati in cui la densità è talmente elevata che non riescono a muoversi e passano così il 75% del loro tempo immobili, appollaiati sui propri escrementi. Il corpo è stravolto da un’esasperata selezione genetica che ha "gonfiato" talmente tanto il petto che le zampe fanno fatica a sorreggerne il peso e, molto spesso, si spezzano. In tali condizioni i polli si ammalano facilmente: dermatiti, zoppie, rotture delle zampe, infezioni, asciti, collassi cardiaci, sofferenze e altre gravi patologie sono la realtà quotidiana di questi allevamenti.

Veri e propri lager, nei quali i polli sono considerati prodotti e non esseri viventi che soffrono e si ammalano.

La verita’ sugli allevamenti dei polli

Virus? Malattie? Antibiotici?

In questi mesi di allarme sull’influenza aviare, sono molti gli interrogativi che ci si pone sulla salute dei polli, e, per chi ancora non ha abbracciato la scelta vegetariana, sulla salubrità delle carni e sui rischi che corre la propria salute.

Sono poche invece le informazioni che circolano sulle condizioni di vita dei broiler , i polli da carne, degli allevamenti intensivi. La LAV ha preparato una brochure informativa in cui fa luce sulla verità di questi allevamenti analizzandone le aree più problematiche e spiegando le diverse patologie connesse ad esse:


# la densità
# la selezione genetica
# l’uso di antibiotici

Densità

I broiler sono allevati in grossi capannoni che possono contenere dai 20.000 ai 30.000 animali per ciclo produttivi. Lo spazio utile per ogni pollo è inferiore ad una scatola di scarpe. Il sovraffolamento impedisce ai broiler di compiere i comportamenti normali della specie (razzolare, beccare per terra) e li costringe a restare immobili per i 2/3 della loro vita,appollaiati sui propri escrementi, favorendo l’insorgere di molti problemi:

zoppie:costretti all’inattività i polli soffrono di forti problemi agli arti;
affezioni cutanee: lesioni, graffi, infezioni;
stress da caldo: nei mesi caldi, a causa della densità molto elevata, si rischia il surriscaldamento e un elevato numero di polli può morire per stress da caldo


Selezione genetica

I broiler moderni sono il frutto di un’esasperata selezione genetica finalizzata a accelerarne la crescita e a sviluppare la parte più richiesta dai consumatori: il "petto". Ecco perchè un pollo moderno (broiler), cresce con un ritmo di 3 volte superiore a quello di una gallina ovaiola. Ed ecco perchè i polli si ammalano gravemente.Le ossa non riescono a crescere alla stessa velocità dei muscoli: dopo 2 settimane il pollo fa fatica a muoversi e soffre, dopo 30 giorni sono frequenti rotture alle zampe. Spesso lo sviluppo deforme comporta patologie al cuore: un elevato numero di polli muore per arresto cardiaco.

L’uso di antibiotici

A causa delle diffuse patologie di cui soffrono i polli, i farmaci antibiotici sono ampiamente utilizzati in questi allevamenti. Ma nel mondo intensivo non è possibile curare il singolo animale malato, quindi gli antibiotici vengono somministrati collettivamente sia agli animali sani sia a quelli malati, attraverso l’acqua ed il cibo. L’uso di antibiotici non ha solo scopi terapeutici, vengono utilizzati anche per il loro effetto "ormonale": gonfiano i muscoli d’acqua aumentando il peso delle carni, a scapito della salute degli animali. Queste sostanze possono restare come residui nelle carni con seri rischi per la salute umana. E’ infatti ampiamente documentato che l’ampio uso di antibiotici nella zootecnia ha determinato nell’uomo fenomeni di antibiotico-resistenza, rendendo così inefficaci le terapie antibiotiche sulle persone. Inoltre la presenza di residui di queste sostanze nelle carni, è responsabile di gravi patologie, come ad esempio il cancro.


Fonte: . : LAV : . (www.infolav.org) - Sezione: Le Nostre Campagne - Altre Campagne - Allevamenti intensivi polli.
In quella sezione trovate molte altre informazioni.


Altri estratti:

[...] Una gallina in natura, come sa ogni contadino, d'inverno fa pochissime uova semplicemente perché la giornata è corta e manca la luce che stimola l'organismo ad ovulare. Oggi le galline ovaiole, stipate in allevamenti da cinque piani di gabbie con una superficie inferiore al mezzo metro quadrato per tre soggetti, arrivano a produrre quasi 300 uova in 356 giorni di vita.

Immaginate un capannone di 60mila ovaiole dove la luce viene fornita per 16/17 ore al giorno, dove bisogna avere un montacarichi per andare a vedere cosa succede ai piani alti, dove gli animali devono mangiare 118 grammi di mangime al giorno, dove tutto è perfettamente programmato perché escano in una giornata 55mila uova, tutte con lo stesso colore del guscio e del tuorlo. [...]

[...] Se le galline piangono, i polli da carne all'ingrasso e i tacchini non ridono. Anni fa un'azienda estera che forniva tacchini sbagliò una linea genetica.

I tacchini all'ingrasso crescevano con incrementi ponderali eccezionali, con indici di conversione che promettevano soldi a palate.

Avevano dimenticato che per sopportare certi pesi ci vuole uno scheletro adatto e un baricentro preciso. I tacchini, oltre un certo peso, si sbilanciavano in avanti e le zampe si piegavano fino a quando il volatile non si muoveva più. Oggi riescono a muoversi (a gambe un po' divaricate, come cow boy) pur raggiungendo, i maschi i 20 chili di peso a poco più di tre mesi d'età e con uno spazio equivalente a due mattonelle a disposizione.

I polli da carne (broiler) hanno subito una spinta genetica analoga. Ormai si mandano alla macellazione femmine di 35 giorni d'età (immaginate che carne squisita) e maschi di 50 giorni del peso mostruoso di oltre tre chilogrammi di carne.[...]

Fonte: Allevamento intensivo polli

La PETIZIONE si trova sul sito della LAV, nella sezione PETIZIONI, alla voce "Petizione Allevamento intensivo polli".
I suoi obbiettivi:

- Che il Governo Italiano si schieri in sede comunitaria affinché la proposta di direttiva venga modificata ed integrata in modo da prevedere la drastica riduzione della densità di allevamento;
- Il divieto di esposizione forzata alla luce artificiale garantendo così il fisiologico e naturale ciclo giorno-notte, condizioni adeguate di umidità e temperatura, il divieto di selezioni genetiche;
- L’estensione di standard minimi per i riproduttori di pulcini; un sistema di etichettatura obbligatoria che riporti, come per le uova, il sistema di produzione adottato;
- La riconversione degli allevamenti al chiuso, anche attraverso incentivi, in impianti all’aperto.

 
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Penelope Clearwater
view post Posted on 21/1/2006, 22:30




Sono...sono...non ci sono parole per dire come mi sento.
Come, mi chiedo, come si può arrivare a tanto? E quelli che lo fanno si definiscono uomini? E tutto per il dio denaro! Mi fanno schifo...mi vergogno di essere umana, davvero.

Ho firmato la petizione e già che c'ero tutte quelle che ho trovato nel sito della LAV e l'ho fatta firmare ai miei genitori. Non solo, adesso mando via mail una petizione alla volta di quelle che sono raccolte qui a tutti quelli che conosco e non frequentano il forum e invito tutti a farlo, subito.



Nel sito della LAV ho anche trovato questo articolo con petizione. Conoscevo già più o meno questa storia, ce l'aveva anche segnalata Julia, ma stavo appunto cercando una petizione.

Emergenza Cina

Una nuova investigazione, condotta da Swiss Animal Protection e EAST International, ha portato alla luce orrori inimmaginabili all’interno degli allevamenti di animali da pelliccia in Cina: animali rinchiusi in anguste gabbie di rete metallica, completamente spoglie e senza riparo. Una prigionia che provoca gravi effetti sul loro comportamento: stereotipie, passività, automutilazione, problemi di riproduzione, fino all'infanticidio.

Al momento dell’uccisione gli animali, portati nei mercati all’ingrosso dove le grandi compagnie vanno ad acquistare le pelli, vengono storditi con ripetuti colpi alla testa, inferti con un bastone, con una barra metallica, oppure prendendo gli animali dalle zampe posteriori e sbattendoli a terra con violenza. Gli animali lottano, hanno convulsioni, infine giacciono tremanti a terra: molti rimangono vivi.

Poi arriva l’accetta, ma non per finirli, per mutilare la zampe. La scuoiatura avviene quando molti sono ancora coscienti; anche alla fine respirano ancora e il cuore continua a battere, i movimenti del corpo e degli occhi sono evidenti per altri 5/10 minuti.

Tutto questo è documentato da foto, filmati e rapporti.
Puoi vedere con i tuoi occhi se te la senti: http://www.nonlosapevo.com/ Si tratta di una breve riduzione per non turbarti troppo.

Dagli allevamenti cinesi provengono la maggior parte degli inserti che vedi nei parka, nei guanti, negli stivali e perfino nei peluche che affollano le vetrine. Articoli a basso costo e ad alto tasso di crudeltà.

La campagna LAV
La LAV, a fianco delle associazioni SAP e EAST INTERNATIONAL, sta sviluppando una forte campagna di sensibilizzazione ed informazione dell’opinione pubblica su quanto sta accadendo in Cina, grazie alla complicità del mercato della moda.

Chiediamo al Governo Italiano di approvare al più presto un bando nazionale che vieti l’importazione e la commercializzazione di pelli e pellicce provenienti dalla Cina.
Puoi aiutarci firmando la petizione e informando tutti i tuoi amici su quello che succede ogni giorno in Cina: scarica e diffondi il video denuncia, o invita i tuo amici a visitare il sito http://www.nonlosapevo.com/.

AIUTACI ANCORA DI PIU' CON UNA DONAZIONE: CLICCA QUI PER DONARE ONLINE

Ospita sul tuo sito uno dei nostri banner (linkandolo a www.nonlosapevo.com)

A chi giova tanto orrore?

Firmate la PETIZIONE che chiede:
-Il divieto di importazione e di cessione a qualsiasi titolo su tutto il territorio nazionale di pelli di animali allevati o commercializzati sul territorio della Repubblica Popolare Cinese;
-l'obbligo di etichettatura di tutti i capi contenenti parti o interi di spoglie di animali sottoposte a concia o altri trattamenti che mantengano inalterata la struttura naturale delle fibre, indicando espressamente la specie utilizzata, il metodo di allevamento, il metodo di uccisione, l'azienda di confezionamento e il Paese di provenienza. Tale obbligo dovrà essere applicato anche ai peluche e gadget realizzati con i suddetti materiali.
 
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Elora Róis Amery
view post Posted on 5/2/2006, 13:03




Sì, anch'io avevo già firmato tutte le petizioni segnalate sul sito della LAV.

Sinceramente non ho il coraggio di guardare il filmato, già ho la nausea dopo aver letto solo l'articolo... Non credo che potrei tollerare di vedere tanto orrore.
Ho firmato anche questa e ora mando la segnalazione delle petizioni e articoli, anche ad altri amici.
Ringrazio tantissimo Elena per l'interesse che dimostra. Capisco che questa è forse una discussione barbosa in cui discutere... E sì, sono sarcastica.


Riporto un articolo estratto da www.beppegrillo.it che mi ha segnalato un amico tramite email:

La vivisezione è inutile

Ammetto che quando penso alla vivisezione animale mi vergogno della specie umana e mi sento solidale con l’agente Smith di Matrix quando dice che gli uomini non sono mammiferi, ma virus. Io vorrei abolire la vivisezione animale per legge.

Ammetto che quando penso alla vivisezione animale mi vergogno della specie umana e mi sento solidale con l’agente Smith di Matrix quando dice che gli uomini non sono mammiferi, ma virus.
Io vorrei abolire la vivisezione animale per legge.
L’obiezione che viene fatta è: “la vivisezione è utile, meglio loro di noi”.
Vorrei vedere se qualcuno vivisezionasse il vostro gatto o il vostro cane come reagireste a queste parole.


Comunque, la vivisezione è inutile e non lo dice un comico, ma la rivista Nature, uno dei punti di riferimento della scienza mondiale, che ha pubblicato il 10/11/2005 un articolo con le dichiarazioni di alcuni scienziati:


- I test di tossicità che abbiamo utilizzato per decenni sono semplicemente cattiva scienza. Oggi abbiamo l’opportunità di incominciare da zero e di sviluppare dei test basati su prove evidenti, che forniscono una reale opportunità per la tossicologia di diventare infine una scienza rispettabile.


- E’ stata riconosciuta la cattiva qualità della maggior parte dei test su animali, che non sono mai stati sottoposti ai rigori della validazione oggi imposta ai metodi alternativi in vitro. La maggior parte dei test su animali sovrastimano o sottostimano la tossicità, o semplicemente non sono in grado di fornire dati precisi sulla tossicità riferita all’uomo (il 75% dei test su animali vengono fatti per prove di tossicologia, ndr)


- I test di tossicologia embrionale fatti su animali non sono affidabili per la previsione nell’uomo: quando scopriamo che il cortisone è tossico per gli embrioni di tutte le specie testate, eccetto quella umana, cosa dobbiamo fare?”


E’ in discussione a Bruxelles la proposta REACH per la valutazione e regolamentazione delle sostanze chimiche immesse nell'ambiente, che sono causa, è stato stabilito, di circa un milione di morti premature nella UE (cancro, malattie degenerative come Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla).


Ho deciso di sostenere il Comitato Scientifico Equivita (già Comitato Scientifico Antivivisezionista), che chiede di inserire nella bozza REACH il divieto di usare sperimentazione animale per valutare la tossicità delle sostanze.


La sperimentazione su animali consente alle industrie di ottenere qualsiasi risposta desiderino (cambiando la specie animale usata) e di evitare la responsabilità civile sostenendo che il modello animale non consente "la certezza della prova".


Esistono metodi di indagine predittivi per l'uomo come la tossicogenomica, già inserita nel testo di REACH come scelta possibile. La tossicogenomica studia la reazione del genoma della cellula umana con risultati 100 volte più veloci e più economici.


Chiudo questo lungo post con una frase di Albert Einstein:
Vivisezione. Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni”.


Ps: Ho incontrato a Lugano Hans Ruesch, un novantenne giovanissimo, fondatore del movimento antivivisezionista e autore del libro: “Imperatrice Nuda”. Lo saluto con affetto dal blog.





Dato che il topic può essere visto da chiunque, ho tolto le due immagini che invece potete trovare nell'articolo sul blog www.beppegrillo.it nel post del 31 Gennaio 2006.
Non sono ancora convinta di aver fatto bene, perchè forse un'immagine del genere avrebbe un po' smosso l'indifferenza generale che regna sull'argomento.
Comunque, per scrupolo, descrivo la più drammatica: un gattino di circa due mesi (che nella foto precedente viene mostrato ancora sano) scuoiato sulla testa. Con la ferita aperta e sanguinante. Oramai cieco, ma ancora vivo e cosciente. Il dolore, lo strazio, lo schifo e il disgusto che nascono guardando la foto di un povero gatto inerme che è stato massacrato dalle mani umane e che viene mantenuto vivo e cosciente, ridotto da sano a un insieme di carne martoriata e violentata, sono nulla in confronto a ciò che quel povero animale, come tanti altri, ha provato.
Vedere animali dove un innesto di metallo tiene aperte loro ferite ed ustioni, sottoposti alle peggiori torture, sono abomini indegni per chiunque e non ci sono parole abbastanza forti per esprimere il mio disgusto e l'odio che provo per chi commette tali orrori.
Cito a mia volta la frase di Einstein, sperando che qualcuno abbia la coscienza di valutare e confrontarsi con crimini come questi.

"Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni”.


Elora
 
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Penelope Clearwater
view post Posted on 5/2/2006, 23:50




CITAZIONE
Sinceramente non ho il coraggio di guardare il filmato, già ho la nausea dopo aver letto solo l'articolo...

Neanch'io l'ho visto. Non ho bisogno di ulteriori convincimenti...e sono piuttosto sensibile, so che materialmente su due piedi non potrei fare nulla (se non prendere, andare in Cina e riservare a quegli esseri lo stesso trattamento che fanno subire agli animali...ma non è moto fattibile), quindi non l'ho visto.

Grazie per aver riportato il post di Beppe Grillo, spiega in modo efficace e semplice il perché la vivisezione sia atrocemente disumana ed inutile.
Non riesco a concepire che l'uomo possa assumersi il diritto di decidere della vita o della morte (orrenda e atroce, dopo infiniti patimenti) di un animale. E che questa sia una pratica diffusa e legale e considerata da molti un'ottima cosa perché ci permette di non provare sull'uomo i farmaci...è davvero troppo.
Solo perché siamo più forti fisicamente di un gattino, un cagnolino o un topolino, che razza di diritto abbiamo di massacrarlo così? Sarei contraria anche se fosse davvero utile per salvare delle vite umane, figuriamoci sapendo che è inutile!!!

Riporto qui un estratto dal libro di Curzio Malaparte "La Pelle", che parla della vivisezione.
Io spero che lo leggiate tutti, tuttavia avverto i più piccoli e sensibili che non è affatto piacevole. Ma è veritiero.

Un giorno Febo uscì, e non tornò più. Lo aspettai fino a sera, e scesa la notte corsi per le strade, chiamandolo per nome. Tornai a casa a notte alta, mi buttai sul letto, col viso verso la porta socchiusa.
Ogni tanto mi affacciavo alla finestra, e lo chiamavo a lungo, gridando. All'alba corsi nuovamente per le strade deserte, fra le mute facciate delle case che, sotto il cielo livido, parevano di carta sporca. Non appena si fece giorno, corsi alla prigione municipale dei cani. Entrai in una stanza grigia, dove, chiusi in fetide gabbie, gemevano cani dalla gola ancora segnata dalla stretta del laccio del chiappino. II guardiano mi disse che forse il mio cane era rimasto sotto una macchinai o era stato rubato, o buttato a fiume da qualche banda di giovinastri. Mi consigliò di fare il giro dei canai, chi sa che Febo non si trovasse nella bottega di qualche canaio?
Tutta la mattina corsi di canaio in canaio, e finalmente un tosacani, in una botteguccia di Piazza dei Cavalieri, mi domandò se ero stato alla Clinica Veterinaria dell'Università, alla quale i ladri di cani vendono per pochi soldi gli animali destinati alle esperienze cliniche. Corsi all'Università, ma era già passato mezzogiorno, la Clinica Veterinaria era chiusa. Tornai a casa, mi sentivo nel cavo degli occhi un che di freddo, di liscio, mi pareva di aver gli occhi di vetro.
Nel pomeriggio tornai all'Università, entrai nella Clinica Veterinaria. Il cuore mi batteva, non potevo quasi camminare, tanto ero debole e oppresso dall'ansia. Chiesi del medico di guardia, gli dissi il mio nome. II medico, un giovane biondo, miope, dal sorriso stanco, mi accolse cortesemente e mi fissò a lungo prima di rispondermi che avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarmi.
Apri una porta, entrammo in una grande stanza nitida, lucida, dal pavimento di linoleum azzurro. Lungo le pareti erano allineate l'una a fianco dell'altra, come i letti di una clinica per bambini, strane culle in forma di violoncello: in ognuna di quelle culle era disteso sul dorso un cane dal ventre aperto, o dal cranio spaccato, o dal petto spalancato:
Sottili fili di acciaio, avvolti intorno a quella stessa sorta di viti di legno che negli strumenti musicali servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra di quelle orrende ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni dalle venature dei bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio come fa la chioma di un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido fegato contrarsi adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa bianca e rosea del cervello come in uno specchio appannato, il groviglio degli intestini districarsi pigro come un nodo di serpi all' uscir dal letargo. E non un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei can i crocifissi.
Al nostro entrare tutti i cani avevano rivolto gli occhi verso di noi, fissandoci con uno sguardo implorante, e al tempo stesso pieno di un atroce sospetto: seguivano con gli occhi ogni nostro gesto, ci spiavano le labbra tremando. Immobile in mezzo alla stanza, mi sentivo un sangue gelido salir su per le membra: a poco a poco diventavo di pietra. Non potevo schiuder le labbra, non potevo muovere un passo. Il medico mi appoggiò la mano sul braccio, mi disse: "coraggio". Quella parola mi sciolse il gelo delle ossa, lentamente mi mossi, mi curvai sulla prima culla. E di mano in mano che progredivo di culla in culla, il sangue mi tornava al viso, il cuore mi si apriva alla speranza. A un tratto, vidi Febo.
Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una sonda immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il petto. "Febo" dissi a voce bassa. E Febo mi guardava con una meravigliosa dolcezza negli occhi. Io vidi Cristo in lui, vidi Cristo in lui crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli occhi pieni di una dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa, curvandomi su di lui, accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano, e non emise un gemito.
Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio: "Non potrei interrompere l'esperienza" , disse, "è proibito. Ma per voi... Gli farò una puntura. Non soffrirà".
Io presi la mano del medico fra le mie mani, e dissi, mentre le lacrime mi rigavano il viso: "Giuratemi che non soffrirà".
"Si addormenterà per sempre", disse il medico, "vorrei che la mia morte fosse dolce come la sua".
Io dissi: "Chiuderò gli occhi. Non voglio vederlo soffrire. Ma fate presto, fate presto!".
"Un attimo solo" disse il medico, e si allontanò senza rumore, scivolando sul molle tappeto di linoleum. Andò in fondo alla stanza, apri un armadio.
Io rimasi in piedi davanti a Febo, tremavo orribilmente, le lacrime mi solcavano il viso. Febo mi guardava fisso, e non il più lieve gemito usciva dalla sua bocca, mi guardava fisso con una meravigliosa dolcezza negli occhi. Anche gli altri cani, distesi sul dorso nelle loro culle, mi guardavano fisso, tutti avevano negli occhi una dolcezza meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle loro bocche.
A un tratto un grido di spavento mi ruppe il petto: "Perchè questo silenzio?", gridai, "che è questo silenzio?".
Era un silenzio orribile. Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve.
Il medico mi si avvicinò con una siringa in mano: "Prima di operarli", disse, "gli tagliamo le corde vocali".


Edited by Penelope Clearwater - 5/2/2006, 23:54
 
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view post Posted on 6/2/2006, 12:26
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Non vorrei sbagliarmi, ma il brano di Malaparte era già stato citato in un'altra discussione (forse in Apri gli occhi). E' comunque un pezzo straziante, che dovrebbe leggere chiunque non sappia in cosa esattamente consiste la vivisezione.
 
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Penelope Clearwater
view post Posted on 7/2/2006, 23:46




Probabile che l'abbia già messo, ma l'avevo messo anche in un altro forum quindi non mi ricordavo se l'avevo fatto anche qui...
Cmq repetita iuvant.
 
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Penelope Clearwater
view post Posted on 18/2/2006, 18:51




Rossetti e creme testati sugli animali
Circa 45.000 animali ogni anno muoiono sfigurati da rossetti, intossicati da profumi, bruciati da creme e saponi. Eppure sono più di 10.000 gli ingredienti già disponibili per le aziende e molti i metodi alternativi di ricerca.

Diversi sondaggi in tutta Europa hanno dimostrato che la maggioranza delle persone non crede che sviluppare nuovi cosmetici sia una valida giustificazione per uccidere animali, nonostante ciò si continuano a commercializzare cosmetici sperimentati su animali.

Grazie ad una grande Campagna internazionale coordinata dalla Coalizione Europea contro la Vivisezione, abbiamo ottenuto una Direttiva Europea che prevedeva il divieto di vendita di cosmetici sperimentati su animali, a partire dal 1998. Termine posticipato prima al 2000 e poi al 2002.

La Direttiva 2003/15/CE ha sancito un nuovo allungamento dei tempi: il bando totale ai test cosmetici su animali praticati all'interno delll'UE e il divieto di commercio di cosmetici sperimentati su animali, è slittato al 2013

Fino a quella data, possiamo orientare i nostri consumi su cosmetici realizzati senza sperimentazione sugli animali, scegliendo solo dalle aziende che aderiscono allo "Standard Internazionale Non Testato su animali", l'unico riconosciuto a livello internazionale.


Le aziende approvate

Le aziende elencate sono le prime imprese italiane che sono state approvate dalla LAV e che hanno sottoscritto l’impegno a rispettare lo standard, e quindi a non commissionare e a non effettuare test su animali sul proprio prodotto e sulle materie prime che lo compongono.
Scegliendo i prodotti e le marche commercializzate da queste aziende, potrete acquistare cosmetici, saponi, prodotti per l’igiene orale e detersivi, con la certezza di non contribuire alla sperimentazione animale. Nel file allegato ( LISTA) troverete per ogni azienda l’elenco delle categorie di prodotti, dove è possibile acquistarli e il sito internet dell’azienda, per conoscere più da vicino la loro filosofia e i loro prodotti.

Aziende Italiane

Derbe: Regenè; Speziali Fiorentini; Seres.
Cibe Laboratori: Fiori & Frutta; Mondo Naturale; Antica Provenza Ligure, Econatura, Antico Marsiglia, Samarcanda.
Helan
I Serafini
D'Aymons
Indica
Evan Bartholomew: Evan
Saponificio Gianasso : Floralia; i Provenzali.
Flora
Bema Cosmetici:Extratissima, Naturys
SAN.ECO.VIT :Ecoland, Biobi, Ecor, Ecotan, Victor Philippe.
BioPet
Ecopolo: Almacabio; Equoline.
Hawai
Coop

Aziende straniere distribuite in Italia

The Body Shop
Montagne Jeunesse
John Pal Mitchell System
Jason Natural Cosmetic
W.S.Badger

Per conoscere l'elenco completo delle aziende estere che hanno aderito allo standard, puoi consultare il sito della BUAV: http://www.buav.org/gocrueltyfree/littlebook.html

La Guida pratica al NON testato della LAV viene continuamente aggiornata con nuove aziende che chiedono di aderire allo standard e che attualmente sono in fase di approvazione, visitate il sito della LAV nei prossimi mesi per conoscerle tutte


Cosa puoi fare tu

Per non incrementare i test sugli animali, scegli solo i prodotti delle aziende presenti nella nostra lista, se il produttore dei tuoi cosmetici preferiti non ha ancora sottoscritto lo standard "Non testato su animali", invitalo a non effettuare o commissionare test su animali e ad impegnarsi per rispettare il nostro standard, maggiori saranno le aziende che aderiranno, minori saranno gli animali vittime degli esperimenti. Puoi adattare con i tuoi dati la seguente lettera:


Spett.le
Sono un vostro consumatore da tempo e apprezzo molto la qualità dei vostri prodotti; tuttavia vorrei conoscere il motivo per cui la vostra ditta non compare sulla Guida Pratica dei cosmetici della LAV (Lega Anti Vivisezione, www. Infolav.org), che so essere l'unica a basarsi su uno standard internazionale, così come ho saputo dalla stessa LAV e al cui questionario non avete risposto. La stessa associazione mi ha comunicato che il disciplinare dello standard cosmetici si basa sul fatto che una ditta si impegna, dalla data della sottoscrizione dello standard, a non effettuare ne' commissionare test su animali su prodotti ed ingredienti, seguendo tutta la filiera produttiva fino al produttore di materie prime. Inoltre dal 2004 la conformità allo standard ella LAV è controllata da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), cosa che rende lo standard serio e affidabile a mio avviso. L’adesione allo standard cosmetici permette di evitare l’incremento della sperimentazione animale a scopo cosmetico, poiché la il produttore di cosmetici utilizzerebbe solo le materie prime fino a quel momento in commercio e non le nuove che richiederebbero, per legge, nuovi test su animali.
Spero di trovare il vostro nome sulla nuova Guida della LAV, altrimenti rivolgerò i miei consumi altrove.
Cordiali saluti
Nome e Cognome

FAQ sui test di cosmetici
L'Accordo con ICEA


Fonte: LAV
 
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Dermot Craddock
view post Posted on 22/3/2006, 09:45




E' così buono il foie gras sad.gif
 
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Penelope Clearwater
view post Posted on 22/3/2006, 23:45




Anche dopo aver letto tutto questo lo trovi ancora buono?
 
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Elora Róis Amery
view post Posted on 23/3/2006, 00:19




Suppongo che buono sia e buono rimanga, dipende invece da quali rinuncie si è disposti a fare a favore del rispetto delle altre forme di vita.
Io ragiono così: mi piacerebbe avere un tubo infilato in gola che mi ingozza a forza fino a farmi esplodere? No, direi che preferirei fare altro nella mia vita, quindi, per quanto mi è possibile, non lo impongo neppure ad altri esseri viventi.


Elora
 
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Dermot Craddock
view post Posted on 24/3/2006, 20:24




Penelope ed Elora,avete perfettamente ragione.Non lo mangerò più.
 
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Penelope Clearwater
view post Posted on 24/3/2006, 22:16




Bravo Dermot! Sono felice che tu faccia questo piccolo sacrificio per tentare di salvare la vita a tanti animali.
 
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31 replies since 16/1/2006, 23:07   797 views
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