Agorà, il caso della pagana Ipazia

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Ossimoro
view post Posted on 24/11/2009, 20:38




Vi presento un kolossal europeo, un film d'autore (il regista Alejandro Amenábar ha diretto Mare Dentro e The Others), presentato fuori concorso a Cannes 2009, dove ha fatto molto discutere.

Titolo "Agorà" e protagonista l'intensa Rachel Weisz, nei panni di una delle più eccellenti donne passate su questa terra: Ipazia di Alessandria (matematica, filosofa, commentatrice letteraria e astronoma greca), inventrice dell'astrolabio, allieva del neoplatonico Plotino, forse ultima custode della grande biblioteca, poco prima della sua distruzione (tra il 370 e il 415). Il film, una via di mezzo tra un sandalone d'altri tempi e una storia intimista, racconta anche dell'amore per il suo schiavo e dei confiltti della sua posizione (pagana e laica) con gli integralisti cristiani seguaci di Cirillo, dai quali verrà scorticata viva con degli ostraka prima di venire squartata.

Ebbene, questo film non lo potrete vedere. Sì, avete capito bene: per il momento il film (uscito a ottobre in Spagna) in Italia non è stato acquistato da nessun distributore. Naturalmente si vocifera che ci sia dietro il Vaticano, che non vedrebbe di buon occhio la distribuzione nelle sale di una pagana martirizzata dai cristiani. Difficile appurarlo, comunque nel frattempo vi segnalo per saperne di più la pagina di wikipedia dedicata a Ipazia, il gruppo di Facebook che ha indetto una petizione per richiedere l'uscita del film e naturalmente il TRAILER in HD.

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:^-^: Ossi-per-il-libero-pensiero :^-^:

Edited by Ossimoro - 24/11/2009, 22:31
 
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Nymphadora_Tonks
view post Posted on 24/11/2009, 21:31




Ho aderito al gruppo si Facebook e ho firmato la petizione.
Invito tutti a fare altrettanto: questo film si prospetta meritevole di essere visto, e per innumerevoli motivi, dalla regia all'attrice protagonista alle tematiche.
 
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Ossimoro
view post Posted on 24/11/2009, 22:33




Ho trovato anche un articolo di GIAN ANTONIO ORIGHI uscito sulla Stampa a maggio, che vi agevolo subito:

Quei cristiani ''cattivi'' E' gia' polemica per ''Agora'' di Amenabar

CITAZIONE
Alejandro Amenabar torna sugli schermi con AGORA, IL nuovo fILm che presentera' in anteprima a Cannes. IL regista e scenografo spagnolo, 37 anni, Oscar nel 2006 con Mare dentro, polemica pellicola sull'eutanasia, sceglie anche stavolta un tema che fara' discutere: la vita di Hipatia, la piu' grande astronoma, fILosofa e matematica dell'antichita', vissuta nel IV secolo d.C., icona da sempre delle femministe, forse l'ultima custode della celebre Biblioteca di Alessandria d'Egitto. «IL fILm racconta IL momento in cui i cristiani da perseguitati diventarono persecutori», anticipa IL cineasta, cattolico in gioventu' e ora ateo convinto. AGORA, che arrivera' al cinema in autunno, e' un kolossal girato in inglese l'anno scorso in cinque mesi a Malta e costato 50 mILoni di euro. IL produttore e' Telecinco, la tivu' in chiaro per IL 51% di Mediaset. «La pellicola di Amenabar racconta una storia davvero meravigliosa che, nonostante sia ambientata nell'antica Alessandria, e' piu' attuale che mai perche', anche se cambiamo i tempi, i suoi personaggi potrebbero essere tra noi oggi» , commenta l'ad dell'emittente del Biscione, Paolo VasILe. Per interpretare la parte di Hipatia, bellezza leggendaria che rinuncio' al matrimonio per dedicarsi completamente alle scienze, IL «director de cine» ha scelto la bravissima, conturbante atrice inglese Rachel Weisz, 38 anni, star teatrale lanciata nel mondo della celluloide nel '96 da Bertolucci con Io ballo da sola, poi protagonista femminILe de La mummia e Oscar nel 2006 come miglior attrice non protagonista per The Constant Gardener - La cospirazione di Meirelles. Nel cast, tra gli altri, recitano Max Minghella, Oscar Isaac e Michael Lonsdale. AGORA si svolge in un'Alessandria che, faro della sapienza classica per i 70 mILa volumi che custodiva nella sua Biblioteca (che fu probabILmente distrutta dagli arabi nel 663), era occupata dai romani. Hipatia, che Voltaire cito' come esempio di liberta' per contrapporla all'oscurantismo del Medioevo, pervicacemente atea, cerca di difendere la cultura del mondo antico aiutata dai suoi discepoli. Oreste (Isaac), IL suo giovane schiavo, si dibatte tra l'amore che nutre in segreto per la padrona e la liberta' che potrebbe ottenere se si convertisse al cristianesimo. Di certo si sa che la prima scienziata della storia, tra i cui meriti c'e' anche quello di aver inventato l'astrolabio, fu vittima dell'intolleranza dei cristiani, che l'uccisero e sparsero i suoi resti per la citta'. «Realizzare questo fILm negli Usa sarebbe stato un'inferno: mi avrebbero chiesto di farne una love story e che la protagonista non morisse - commenta Amenabar, che ha anche scritto IL copione insieme all'amico Mateo GIL -. Curiosamente, IL cinema ha parlato molto di quando i cristiani erano perseguitati, poco di quando erano i persecutori».

 
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nymeria
view post Posted on 25/11/2009, 10:24




Anch'io come Nymphadora ho aderito al gruppo di Facebook e firmato la petizione. Non conoscevo nè il film nè in generale la figura di Ipazia e sono convinta che sia una storia che merita davvero di essere raccontata (un po' come il film su Darwin...)
 
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view post Posted on 25/11/2009, 13:11
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Eh, più che la longa manus del Vaticano (che poi se avesse davvero tutto questo potere avrebbe bloccato l'uscita di altri film controversi che invece non hanno avuto problemi di distribuzione) ho paura che sia una questione puramente economica: quanto ha incassato questo film in patria? Perché negli anni passati i peplum, anche realizzati con grande sforzo economico, si sono rivelati dei flop (Troy, Alexander). Se il film è prodotto da Telecinco, a rigor di logica dovrebbe essere distribuito in Italia da Medusa. La triste realtà è che sono moltissimi i film, soprattutto europei, che non trovano un distributore qui in Italia. Questo poi è anche un titolo difficile: una protagonista donna, niente lieto fine, dispute teologiche e filosofiche; non per niente, a guardare il trailer americano sembra che l'abbiano montato in modo da farlo sembrare quasi un film bellico.
Ad ogni modo, non posso che essere a favore dell'uscita di un film nel nostro paese. Ma se in Spagna è uscito a ottobre, bisogna essere ottimisti: magari in Italia troverà un'uscita entro il prossimo maggio, se non verrà relegato tra le uscite estive, ma credo ci siano buone probabilità di poterlo vedere.
 
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Ossimoro
view post Posted on 4/12/2009, 20:44




Per fortuna la controinformazione dà i suoi frutti e Agorà sta conquistando le pagine dei giornali e, oltre che il sostegno degli appassionati, sta raggranellando a poco a poco il patrocinio delle grandi menti; vi agevolo l'articolo a doppia pagina centrale uscito oggi su Metro (scritto da Antonella Fiori):

Chi ha paura di Ipazia?
CITAZIONE
Cosa spaventa ancora oggi della martire pagana massacrata brutalmente nel 415 dopo Cristo a 45 anni? Perché, molto prima di Giordano Bruno, di Galileo, dei roghi e delle streghe fu Ipazia a morire, solo per aver professato e praticato la libera scienza. Dopo 1600 anni di silenzio la storia della matematica, astronoma e filosofa che inventò tra l’altro l’astrolabio, torna in un libro che in un mese è già alla terza edizione, “Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo” di Adriano Petta e Antonino Colavito (La Lepre, p. 339, euro 22) e nel colossal “Agorà” di Alejandro Amenábar prodotto in Spagna e oggi nelle sale di mezza Europa ma che per adesso non vedremo in Italia. Motivo? non ha ancora trovato un distributore e per questo è partita una petizione on line (http://www.petitiononline.com/agorait/petition.ht
ml).). Una storia incredibile quella di Ipazia, donna bellissima, che visse nell’Alessandria d'Egitto del IV secolo, punita con la morte perché invece di essere sposa e madre si dedicava ai numeri, alla musica e all’astrolabio. Figlia del matematico Teone, il pomeriggio usciva per le strade a insegnare alla gente a usare la ragione, senza condizionamenti di nessun dogma. Un potere intellettuale che si opponeva alla sete di potere del vescovo e patriarca Cirillo, santo e uno dei padri della Chiesa che decretò la sua morte. «Con il libro abbiamo voluto colmare un occultamento della storia di questa grandissima donna, che se fosse stata un uomo non sarebbe stata trattata allo stesso modo» spiega Adriano Petta. La sua fine è atroce. La presero i monaci parabolani, la portarono dentro una chiesa. La denudarono, le cavarono gli occhi e con dei cocci affilati la fecero a pezzi e la gettarono nella spazzatura. Il massacro di Ipazia doveva infatti servire da esempio. Dopo la sua morte le donne non si affermarono più per moltissimi secoli nella scienza. «La sua scuola contrastava i diktat della Chiesa che proibiva lo studio di filosofia e matematica tanta era la paura della conoscenza e del sapere ». Per Margherita Hack, il massacro di Ipazia è l’inizio dell’oscurantismo, «Sarebbe bastato lasciar vivi e liberi di studiare Ipazia e i suoi allievi per acquisire 1200 anni in più di progresso ». Sul film, durissimo atto d’accusa contro i fondamentalismi religiosi, la Chiesa per adesso non ha fatto passi ufficiali. «In Italia si sta attuando una forma di autocensura - conclude Petto - Per i cattolici sarà un momento di dolore scoprire la storia di Ipazia, nascosta per 1600 anni e che con questo film non sarebbe più soltanto nota agli studiosi ma a un pubblico vastissimo».

 
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Nymphadora_Tonks
view post Posted on 5/12/2009, 10:36




Bellissimo articolo!
Tra l'altro il libro di Petta e Colavito ènella mia wishlist. :)


EDIT/
Dopo l'entusiasmo iniziale, ho riletto meglio l'articolo e... vorrei aprire una piccola una piccola polemica.
Mi irrita non poco che quando si parla di donne ci debba sempre essere la necessità di mettere in ballo l'aspetto fisico.
A parte che vorrei vedere le prove del fatto che Ipazia fosse bellissima come si dice (e al massimo lo sarebbe per gli ideali estetici dell'epoca, forse), ma poi a me che me frega?
Cioè, che ce ne frega a tutti noi che una professoressa dell'università di Alessandria d'Egitto, filosofa, matematica ed astronoma di altissimo livello, martirizzata dai fondamentalisti cristiani per le sue IDEE, fosse bella, brutta o X?
Quell'accenno alla sua bellezza mi suona un po' come "che spreco uccidere una donna così bella".
Se fosse stata brutta, la sua morte sarebbe stata meno sbagliata?
Mah...

Edited by Nymphadora_Tonks - 5/12/2009, 11:47
 
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view post Posted on 21/4/2010, 12:01
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Vi annuncio che il film Agorà uscirà nelle sale italiane questo venerdì. Il trailer è già visibile su Coming Soon da diversi giorni, oltre ad essere stato messo in onda sui vari canali.
E a riprova del fatto che io ho sempre ragione :;p: rileggete quello che scrivevo qualche mese fa a proposito della data d'uscita del film in Italia.
 
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Ossimoro
view post Posted on 21/4/2010, 16:42




Sì, ho seguito tutta la traversia...Lonnie, avevi ragione :^-^:
Intanto la polemica religiosa (montata) ha dato visibilità al film e ha fatto in modo che fosse acquistato. Detto ciò, viva Ipazia!, anche se a quanto pare il film è una palla mortale...
Vedremo!
 
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view post Posted on 26/4/2010, 12:17
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Beh, non mi dite che nessuno l'ha visto? Un paio d'utenti di questo forum mi hanno anche invitato a unirmi al gruppo su Facebook per sostenere l'uscita di questo film, quindi hanno il dovere morale di guardarlo :;p: io l'ho visto ieri e devo dire che mi è piaciuto. Non è una pizza, come paventava Ossimoro. Certo, non è una commedia brillante e si allontana anche dallo standard dei kolossal peplum degli ultimi anni (ma non mi dite che vi piace di più Troy che Agora :bleah: ), però secondo me è un film che va visto: primo, perché riporta alla luce una figura storica ingiustamente dimenticata (come fa notare il film nella chiusa finale, nessuna delle opere di Ipazia è sopravvissuta, ma fu un'astronoma brillante che anticipò alcune intuizioni che poi furono riscoperte da Keplero e Galileo), secondo perché illustra la realtà storica di un'epoca poco conosciuta. Anche tra gli storici, molti ignorano la figura di Ipazia, quindi ben venga un film del genere.
Ma restando nell'ambito prettamente cinematografico, devo dire che la Weisz regge bene la sfida di un film che si poggia quasi tutto sulle sue spalle (ottima la ricostruzione storica e stupende le riprese dall'alto di Alessandria e dell'Egitto via satellite, anche se ad un certo punto si vede il canale di Suez :fischio: ). La sceneggiatura divide l'azione in due fasi, a distanza di un certo numero d'anni (il film non lo dice, ma sono più di 20) e mostra i mutamenti, più nell'animo che nel fisico, dei personaggi di contorno. L'unica che rimane coerente e fedele a sè stessa è proprio Ipazia. Mi è piaciuto questo ritratto femminile, da un certo punto di vista trovo che sia stata tratteggiata come una figura geniale, ma in fondo anche disadattata rispetto alla realtà che la circondava: come Archimede, mentre intorno a lei c'è la guerra e la sua vita è in pericolo, il suo principale pensiero rimane la determinazione del moto degli astri. Forse una persona meno geniale ma più pragmatica se la sarebbe squagliata da Alessandria o avrebbe accettato una conversione ipocrita pur di salvare la pelle. Ma il bello di certi personaggi sta nel loro rifiuto di scendere a compromessi e di barattare gli ideali, anche a costo della vita.
Il finale mi risulta edulcorato
SPOILER (click to view)
nei mesi scorsi ho letto più e più volte del supplizio a cui fu sottoposta Ipazia, mentre nel film lo schiavo Davo le concede una morte pietosa soffocandola e risparmiandole i supplizi che le avrebbero riservato i parabolani. Forse è una scelta registica per sottolineare l'amore dell'ex-servo per la sua padrona.
 
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Nymphadora_Tonks
view post Posted on 27/4/2010, 11:29




Visto visto! E piaciuto molto anche!

Hanno rispettato i fatti storici nei minimi dettagli, e questa è già cosa grandiosa. L'unico appunto che potrei muovere sul film riguarda la figura di Sinesio.
Egli era sì un vescovo, ma non per vocazione: fu acclamato dal popolo, come spesso accadeva a quei tempi, e accettò la carica solo previo consenso di mantenere al suo fianco la moglie, cui era molto affezionato; oltretutto dichiarò apertamente che non accettava alcuni dogmi della Chiesa, fatto che cozza con quella frase (peraltro bellissima) di Ipazia che dice "tu non puoi mettere in discussione ciò in cui credi, io invece non posso non farlo". Insomma, era una figura molto meno rigida e chiusa mentalmente di come viene esposto, infatti ammirava moltissimo la sua maestra Ipazia, della quale condannò il suo omicidio, accusando come mandante il vescovo Cirillo.

Detto questo, il film mi è sembrato non solo un'attenta analisi del periodo storico e della figura di Ipazia, ma anche un lavoro simbolico atto a contrapporre il fanatismo religioso con la logica filosofica. Ho notato molti tratti puramente simbolici:
- la scena iniziale, in cui i sacerdoti pregano nel Serapeo con parole non dissimili a quelle della liturgia cristiana, e poi mostra Serapide nella sua tipica iconografia di Dio-padre che ricorda molto quella del Dio cristiano, il tutto a sottolineare come ci siano più aspetti ad unire che a dividere (concetto che verrà poi espresso da Ipazia stessa per placare la discussione tra i suoi allievi)
- Ipazia che, contrariamente ai dettami della moda dell'epoca, va quasi sempre in giro a capo scoperto, fatto inaudito anche per una donna emancipata; questo particolare l'ho letto come un simbolico rifiuto della ragione a piegarsi ai dogmi
- il vescovo Cirillo bruno e vestito di scuro, in contrapposizione al collega Sinesio biondo e vestito di chiaro; ovviamente è un modo per sottolineare la netta distinzione tra la politica violenta e oscurantista del primo e quella aperta e diplomatica del secondo
- i ragionamenti di Ipazia sui moti delle stelle erranti, che la portano a capire che la perfezione sta in ciò che funziona e non nelle forme in sé, e anche a capire che il cerchio e l'ellisse sono sostanzialmente la stessa cosa (bellissima la sequenza del cono di Apollonio); il concetto espresso rimanda a quello iniziale dell'uguaglianza tra entità apparentemente diverse
- le riprese satellitari della Terra e le sequenze della rivolte di Alessandria viste dall'alto, che danno effettivamente la misura di quanto noi e nostre azioni siano infinitamente insignificanti rispetto al resto dell'universo, nonostante l'uomo da sempre creda di essere in tutti i sensi al centro dell'universo
- la sequenza finale, dove Ipazia riceve una morte compassionevole di Davo, mentre lei osserva l'ellisse formata dallo scorcio prospettico dell'oculo del soffitto, rimanda alla sua affermazione: "se capissi i segreti del moto delle stelle erranti potrei morire felice"; quella l'ho letta come la morte della ragione, uccisa dai dogmi religiosi, e tuttavia la ragione stessa, capace di vedere la verità, può morire serena perché consapevole, mentre Davo, che aveva cercato serenità e giustizia nei dogmi religiosi, non ha trovato nulla di ciò che cercava e si dispera per la morte di Ipazia

Ipazia stessa è una figura simbolica.
Lei è l'unica, come dice Carlo, a mantenere intatta la sua natura, e allo stesso tempo a non restare rigida nelle sue posizioni. Perché è l'unica a non abbandonare la ragione in favore di verità più semplici ma dogmatiche, e cerca sempre di andare oltre i propri limiti.
 
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Ossimoro
view post Posted on 28/4/2010, 11:55




Non solo l'ho visto e pubblicizzato, ma ho anche organizzato dei post cineforum a casa mia; non mi sono annoiata neanche un momento, il che mi induce una volta di più a diffidare le opinioni di certi critici; è un film stupendo.

Mi aspettavo un film femminista contro i cristiani e contro la religione, mentre mi sono trovata davanti a un elogio della mitezza contro il fanatismo in tutte le sue forme.

Rachel Weizs è meravigliosa, mi ricorda certe nobili piemontesi dell'800, composta e ieratica, con le sue passioni che scivolano sottopelle e un'espressività sofferente che è uno spettacolo per gli occhi e per la mente.

La scena finale è poi da oscar
SPOILER (click to view)
: Ipazia che chiude gli occhi per sempre, guardando l'ellisse formata dalla luce del sole che entra nell'oculo centrale della biblioteca. Anche per una mangiapreti come me, questa scena ha un significato fortissimo: l'ellisse di luce, l'incarnazione della matematica celeste che sta alla base dell'universo, è come se le suggerisse che non c'è niente da temere, che l'universo la ama e la accoglie. L'ellisse è il simbolo della sua libertà.

Sappiamo che Ipazia in realtà fu scorticata viva tramite conchiglie e poi squartata, tuttavia credo che la scelta del regista (pur discutibile) sia stata dettata da pudore e sincera dolcezza nei confronti del personaggio, il che mi costringe a ricordare tristemente un esempio opposto, di spettacolarizzazione del dolore in "La passione" di Mel Gibson, in cui la "macelleria" delle torture a Gesù mi aveva fortemente irritato.

Le riprese aeree mi sono piaciute molto, in barba alle critiche di "fintaggine" piovute da tutto il mondo: credo che il continuo guardare dall'alto le vicende ci riconduca alla lungimiranza di Ipazia, alla volontà dell'uomo di scienza di guardare le cose nella loro totalità.

Bellissimo insomma...guai a voi se non lo andate a vedere! Non sono misericordiosa come Amenabar! :psycho:

 
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<Penelope>
view post Posted on 6/6/2010, 11:06




Assolutamente straordinario questo film. Dovevate vederci, io e Tonks, mano nella mano che ci facevamo coraggio mentre vedevamo la distruzione della biblioteca di Alessandria...m'è venuto il magone pensando a tutto quello che abbiamo perso in quello stupido rogo...

Ho assolutamente adorato questo film, mi ha commosso e colpito, è interpretato con una grazia perfetta dalla Weiz e mi ha toccata profondamente, facendomi riscoprire una figura di scienziata persa nei meandri della storia... Toccante il finale...soprattutto sapendo che in realtà è finita molto peggio...

Non dimentichiamo le sue lezioni.
 
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view post Posted on 7/6/2010, 12:35
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m'è venuto il magone pensando a tutto quello che abbiamo perso in quello stupido rogo...

Leggevo di un critico che scriveva che oggi, per salvare dalla distruzione l'intera biblioteca alessandrina, basterebbe una semplice chiavetta USB. Pensate al potere di poter portare tutto lo scibile umano nel taschino della camicia.
 
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13 replies since 24/11/2009, 20:38   192 views
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