Il dolore è universale, la sofferenza una scelta

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<Penelope>
view post Posted on 18/9/2010, 12:38




Qualche mese fa ho letto una rivista yoga, YogaJournal, in cui c'era un piccolo editoriale dove la scrittrice riportava un aneddoto: sua figlia piccola faceva i capricci e non voleva mangiare le lasagne quindi seguì una discussione e l'ennesima scenata.
Dopo qualche minuto la madre era ancora lì che rimuginava su quanto fosse debole come madre sulla crescita della bambina, incupendosi sempre di più, quando si accorse che la bambina stava ridendo indicando il gatto: aveva già dimenticato l'accaduto ed era passata oltre. Non stava lì ad arrovellarsi, gonfiandosi di rimorso, autocritica, ricordi spiacevoli, rancore, ecc. Era ancora troppo piccola per questo. Era in quella beata fase in cui stai male quando stai male e stop. Una volta che il dolore cessa, cessa anche la sofferenza.

Noi adulti siamo diversi: i ricordi spiacevoli ci tormentano, facendoci impazzire, pensiamo e ripensiamo a quello che abbiamo fatto, che ha fatto qualcun altro, a quello che si è detto, che non si è detto, al futuro, al passato.
Non siamo quasi mai nel presente.

Da qui il mantra della rivista (che pare sia preso da un libro di Murakami, "L'arte di correre", non ho ben capito):

"Il dolore è universale, la sofferenza una scelta."

Voi che ne pensate?
Siete d'accordo?
Applicate questa saggezza se la ritenete giusta? Cercate di vivere nel presente? Come?
 
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Teg Miles
view post Posted on 23/9/2010, 11:56




Quanto mi piacerebbe essere libero da questi pensieri come i bambini, ma non
è per niente facile non rimuginare.
Tutti possono dire: "Io sono così, non ci penso più dopo che è passato!", ma è un
palliativo, perché non è per niente facile che il dolore finisca in una bolla di sapone.
Si dice che il tempo cura le ferite... direi che serve sempre più tempo, più cresci...
 
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Barbie 16
view post Posted on 23/9/2010, 15:02




Il tempo non cura affatto le ferite, a mio avviso... Anzi... Il mostro chiuso nell'armadio si ingigantisce sempre più se non lo si affronta...
Non è facile... Si dice sempre che di fronte ad una cosa che fa soffrire bisogna voltare pagina, ma è molto difficile...
Però è anche vero che rimurginando sul passato e sui ricordi dolorosi ci si rovina il presente...
mi piacerebbe poter affermare, come alcune mie amiche, che "Ci sono due giorni di cui non mi preoccupo mai... Ieri e domani", ma per una questione di sensibilità non ci riesco proprio... ^_^ penso che forse pensare al passato per cercare una spiegazione negli eventi e per poi tenare di migliorarsi non è cosa tanto sbagliata, anzi, ci aiuta a maturare sotto certi punti di vista. Poi, come canta anche Bocelli: "Non si può vivere senza passato". I ricordi, belli o brutti che siano, non possono, nè devono, essere cancellati. Perchè tutto ci aiuta a crescere. ^_^
Non so se sono stata molto chiara nell'esporre il mio punto di vista... :?: :smile:
 
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Teg Miles
view post Posted on 23/9/2010, 17:40




Il punto è che la tesi di questa rivista sarebbe che questa crescita in realtà è più deleteria che altro.
Ovvero l'accumulo di quello che chiami te esperienza, loro la vedono come un accumulo di sofferenza.

In effetti vedo più positiva la tua tesi Barbie 16 che altro. Non perché penso che mi sarebbe impossibile
vivere come un bambino che non ha rancori, ma bensì perché sarebbe controproducente per la
costruzione del mio futuro.
 
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Elisabet_ta
view post Posted on 28/9/2010, 15:41




Io trovo che all'apparenza sia un insegnamento potentissimo, e aggiungo che andrebbe inserito nel contesto dal quale proviene...è una frase creata da un autore o proviene da una disciplina/religione/pratica precisa? Perchè nel secondo caso probabilmente le giuste obiezioni di Nico e Barbie potrebbero trovare risposta e confronto, magari all'interno di un percorso specifico o meglio illustrato.
Del resto, altrimenti, come ogni altra asserzione assolutista, questo mantra avrebbe dei limiti abbastanza evidenti e già illustrati.

Dal canto mio, applicandola alla mia vita e quindi guardandola con gli occhi di una persona che caldeggia la memoria e i ricordi (specie in certi ambiti...vedi la storia o l'esperienza che deriva dal dolore), penso non mi farebbe affatto male acchiapparne l'aspetto più positivo ...anzi, sarebbe una benedizione per me;-)
 
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4 replies since 18/9/2010, 12:38   87 views
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