Sirius_the_real |
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| Ho appena terminato la mia prima appassionata lettura di The Casual Vacancy - per il lettori del Bel Paese "Il seggio vacante". Lo ammetto... ho faticato, per le prime 30 pagine, a raccapezzarmi con tutti questi (nuovi) personaggi. Forse più che la varietà degli stessi mi ha inizialmente disorientato il ritmo narrativo. Infatti, benché lo stile sia inconfondibilmente suo - Da Vinci ahahaha no, Rowling - il taglio e la regia questa volta sono estremamente poliedrici: si ha come l'impressione di guardare attraverso un caleidoscopio, da cui in principio emergono solo strane sfaccettature apparentemente (ma solo apparentemente) scorrelate. Di ogni personaggio che si affaccia su questa vicenda, conosciamo lentamente ogni aspetto, ogni ombra, ogni segreto inenarrabile. Come una sorta di carnevale grottesco, i migliori diventano i peggiori e viceversa. La Rowling descrive uno spaccato della società moderna che a parere mio calza perfettamente con la realtà che ciascuno di noi vive quotidianamente. Tutto ruota - almeno fino ad un certo punto - attorno alla morte di Barry Fairbrother e alla voragine politico/emotiva che sembra creare la sua prematura scomparsa: una voragine che inghiotte inesorabilmente tutto e tutti, persino e sopratutto i le persone apparentemente migliori di Pagford. La morte è il filo conduttore dell'intera vicenda. Questo, se può sembrare macabro, di certo non lascerà sgomenti i fan accaniti di Jo, poichè la tanto temuta arcana Signora, disarmante, foriera di guerre e lotte intestine alla comunità, indifferente alle sofferenze degli uomini è anche la sola portatrice di serenità, di pace, di armonia fra le persone.. e questo Jo ce lo ha insegnato già molto tempo fa.
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