| Penelope Clearwater |
| | Mesi fa ho partecipato ad un seminario di due giorni sulla figura dell'insegnante e del formatore organizzato dall'università di Venezia e da Adecco, una delle tante agenzie di lavoro. La parte curata da Adecco è stata interessantissima: ci hanno insegnato molti trucchi su come redigere un curriculum vitae, una lettera di presentazione, come sostenere un colloquio di lavoro e in generale ci hanno parlato della riforma Biagi, di diritti e doveri dei lavoratori, dei vari tipi di contratti e del CCNL.
Siccome penso che alcuni trucchi posano essere utili a molti, in quanto non scontati, li riporto qui, finalmente adesso che posso.
LA LETTERA DI PRESENTAZIONE Anticipa il CV, quindi evitare di scrivere cose già dette nel curriculum (a meno che non siano, ovviamente, molto rilevanti). Indicare eventuali esperienze all'estero, esami sostenuti (quelli rilevanti!), tesi, interessi, obiettivi.
Non aggiungere informazioni a mano, se ce le siamo ricordate all'ultimo minuto: o si rifà la lettera oppure non si aggiunge nulla, lo si dirà al colloquio, se ce lo faranno fare.
Rispondere nei modi indicati dall'annuncio (indicare, ad esempio, il riferimento dell'annuncio). Se scritta via mail: se rispondiamo ad un annuncio, la lettera di presentazione può essere direttamente il corpo della mail stessa. Se invece ci offriamo noi, spontaneamente, meglio allegare sia il curriculum che la lettera di presentazione in due fogli word separati.
Redigerla al computer. L'unico caso in cui va scritta a mano è se la ditta lo richiede, e in quel caso è solo per are un esame calligrafico.
Informarsi a chi indirizzarla (nome del capo del personale). Ottima la formula "Egregio Dott. Mario Rossi", ad esempio. Non "Spettabile" che va solo per le aziende. Informarsi se la persona in questione è un Dottore, se lo si ignora, usare l'appellativo comunque.
Se non conosciamo il destinatario possiamo scrivere: "C.a. Ufficio del personale" o "C.a. Responsabile del personale", che possiamo mettere come oggetto della mail. Se si tratta di un piccolo negozio, basta "C.a. Responsabile negozio", meglio comunque chiedere informazioni nei punti vendita su come inoltrare la propria candidatura. Mettere nell'oggetto il riferimento all'oggetto o la candidatura.
Inserire Nome Azienda, all'attenzione di, e indirizzo in alto a destra, mentre i propri dati personali vanno in alto a destra. Non dimenticarsi di citare luogo e data. Il corpo non deve superare le 10-15 righe. Firma autografa.
Può essere suddivisa in 3 paragrafi: - introduzione (Egregio Dott...) - vostra presentazione (Sono neolaureato...) - motivo per il quale state scrivendo (Rispondo all'annuncio.../Mi interessa in particolare al posizione di...).
Importante chiarire le motivazioni che spingono a cercare una particolare posizione. Evidenziate i vostri punti forti: stage, esperienze lavorativi, tesi, ricerche, lingue straniere, interessi personali,e cc. La lettera di presentazione deve permettere di distinguerci e interessare chi legge.
Tramite la lettera di presentazione l'azienda valuta anche la vostra capacità di scrivere una lettera in italiano corretto. Vietato sbagliare i riferimenti dell'azienda (intestandola per esempio ad un'azienda diversa da quella cui la mandate).
Deve in sostanza rispondere alla domanda che si pone l'azienda: Come ci può aiutare questa persona?
CURRICULUM VITAE E' una breve storia della vostra formazione ed esperienza. Deve rispondere alle domande: - Chi sei? - Da dove vieni (formazione) - Cosa sai fare? (competenze) - Cos'hai fatto effettivamente? - Cosa vuoi fare?
Inserire: - dati personali (nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo e recapiti telefonici, nazionalità) - titoli di studio e formazione (dal più recente al più vecchio, indicare il voto e il titolo della tesi, se fatta) - esperienze professionali (sempre dalla più recente, indicando periodo di lavoro, nome azienda e mansioni svolte). Vanno indicate anche le esperienze in nero, che si possono scrivere come "Collaboratore", ma non indicare in questo caso il nome dell'azienda, meglio solo il settore. Includere anche le eventuali ripetizioni se abbiamo un curriculum misero e vogliamo allungarlo. - conoscenza lingue straniere (specificare il livello per parlato e scritto) - conoscenze informatiche (specificare programma e livello - anche base, o "cenni di...") - interessi (volontariato, sport e hobbies), è facoltativo. Si possono mettere gli Obiettivi in alternativa agli interessi. - ulteriori informazioni (auto, disponibilità oraria, lavorare in gruppo, ecc.)
Deve stare tutto in una pagina sola, massimo 2, dev'essere sobrio e accurato e meglio includere una fototessera classica. Essere sintetici e precisi, obiettivi e personalizzare il CV a seconda dell'azienda. Evitare bugie e omissioni, la verità viene sempre a galla. Differenziarsi senza barare e dare al CV una forma che si legga rapidamente.
Esiste anche un formato europeo del curriculum vitae che potete utilizzare, ma quelli di Adecco hanno detto che lo trovano piuttosto personalizzante, sebbene ne riconoscano l'efficienza e la chiarezza. Rischiate di dilungarvi molto compilandolo, quindi se arrivate a 4-5 pagine è meglio che tagliate alcune informazioni o che propendiate per un curriculum fatto da voi. Tagliate pure le parti del Curriculum Vitae Europeo che non vi interessano o su cui non avete nulla da dire (io ho tagliato la parte delle competenze, che non siano linguistiche e informatiche, non sapevo che metterci). Lo potete comunque scaricare da qui
Inserire l'autorizzazione al trattamento dei dati in fondo. Se lo si manda via mail non occorre firmarla altrimenti è meglio apporre la propria firma. Potete usare la seguente formula: "Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base art. 13 del D. Lgs. 196/2003."
Il curriculum può essere inviato: - via fax con lettera di presentazione - via posta con lettera di presentazione - consegnato personalmente - via e-mail con lettera di presentazione
COME SOSTENERE UN COLLOQUIO DI LAVORO
Innanzitutto quando vi viene comunicato che sosterrete un colloquio dovete assolutamente chiedere: - di chi dovrete chiedere una volta in ditta (presso quale ufficio, anche) - l'indirizzo - l'ora dell'appuntamento.
Sembrano cose scontate ma molti, nell'emozione, si scordano di chiedere questi particolari.
Nel frattempo è consigliabile: - raccogliere quante più informazioni potete sull'azienda da giornali, internet, informagiovani, ... - avere un'idea precisa del ruolo (informarsi attraverso conoscenti che lavorano, leggere ed archiviare le inserzioni, ...).
Ricordate che ogni nostro comportamento è comunicazione, che noi ne siamo consapevoli o no. Noi infatti comunichiamo attraverso tre canali: - verbale (parole) - non verbale (gesti, postura, sguardo, mimica facciale) - paraverbale (tono di voce, silenzio).
Nella fase di ascolto del colloquio bisogna porsi in modo attivo nei confronti dell'interlocutore, cercando la maggior comprensione possibile. Quando tocca a noi fare domande, non restiamo in silenzio, ma prepariamocele prima e domandiamo dell'azienda, di quante persone ci lavorano, di com'è strutturata... Non è consigliabile, alla prima occasione di domandare qualcosa, chiedere solo il salario e l'orario o le ferie. Mostrate prima un po' di interesse per l'azienda! E dimostrate, con le vostre domande più precise, di esservi informati su di essa.
Essenziale in un colloquio: - puntualità (assolutamente telefonare per avvisare dell'eventuale ritardo, ma è meglio che non ci sia. Meglio recarsi al luogo dell'appuntamento qualche giorno prima per controllare di sapere esattamente dove si trova. Il giorno stesso arrivare in anticipo e semmai aspettare in macchina o al bar). - presenza ordinata (no canottiere, pantaloncini e ciabatte d'estate, meglio i pantaloni che i jeans, poi ovviamente dipende dal lavoro, se è un animatore turistico...) - modi educati (stretta di mano, dare sempre del "Lei" all'interlocutore, controllare la postura e guardare l'interlocutore negli occhi, non prendere appunti).
Prepararsi alle classiche domande: - elenca 3 tuoi pregi e 3 tuoi difetti (connessi con il lavoro, ovviamente) - dove ti vedi tra 10 anni? - Fammi un esempio di un ostacolo che sei riuscito a superare in campo lavorativo o di un momento di difficoltà.
"You never have a second chance to make a first impression": i primi 90 secondi determinano l'impressione più forte.
Un colloquio ha abitualmente 4 fasi: - warm up (riscaldamento, 2-3 minuti, brevi domande per stemprare la tensione) - esame del candidato (20 minuti, classico "Mi parli di Lei..." Si inizia dagli studi e si passa alle esperienze lavorative, solo 2 parole per ogni cosa, non tralasciare le motivazioni, non fissarsi su un aspetto soltanto) - controesame da parte del candidato (10 minuti, preparatevi delle domande intelligenti da fare) - chiusura (4-5 minuti, chiedere se ci saranno altri colloqui o se deve attendere l'esito).
Avere sempre un curriculum da mostrare, anche se lo si è inviato in precedenza! Se ci sono più selezionatori, rivolgersi ad entrambi e non parlare solo con uno, anche se è quello che pone più domande!
Cosa dire: - sottolineare le esperienze positive - parlare delle esperienze effettivamente possedute - rispondere in modo chiaro alle domande andando dritto al punto.
Cosa NON dire: - "Lo legga sul CV" - non lamentarsi e/o interrompere - non raccomandarsi - non esprimere giudizi polemici sui precedenti datori di lavoro
Cosa chiedere: - maggiori informazioni sull'azienda (organizzazione, cultura, ...) - dettagli rispetto al ruolo proposto (dipendenza gerarchica, contentui della mansione, paesi in cui opera, tipo di clienti, esistenza di agenti, ecc.)
Cosa NON chiedere: - la retribuzione in fase di primo colloquio (semmai alla fine) - non insistere nel chiedere i tempi di risposta.
Le domande più frequenti: - motivazionali (verificare la motivazione del candidato, l'azienda vuole sapere se il candidato ha intenzione di crescere nell'azienda o se vede quel posto come una tappa provvisoria) - comportamentali (valutare se il candidato esprime elementi positivi o negativi nel comportamento, influisce il linguaggio del corpo, che viene analizzato) - riguardanti la sfera emotiva (scopo di capire se il candidato potrebbe creare dei problemi in azienda, invitato a raccontare eventi specifici per verificare la sua reazione a situazioni negative o momenti di lavoro carichi di stress, di solito viene chiesto un esempio di errore commesso). - sulla flessibilità (disponibilità di trasferirsi, verifica della capacità del candidato ad adattarsi velocemente a nuove situazioni, lavori e modalità di comportamento). - sulla forma mentis (verificano i valori e le priorità del candidato sul lavoro, caratteristiche cognitive analizzate attraverso test psicoattitudinali oppure durante il colloquio; si verifica il grado di cultura, se possiede una mentalità aperta o meno, se il candidato si informa, se legge, se viaggia, ...)
Ringraziare con una bella stretta di mano e congedarsi gentilmente.
I VARI TIPI DI LAVORO Oltre a quello full time/parti time ce ne sono molti altri:
Lavoro in coppia o ripartito/Job Sharing: - suddivisione del lavoro tra due lavoratori, che figura come unico - permette di organizzare in piena autonomia l'impegno orario - ciascun lavoratore è responsabile dell'intera prestazione lavorativa - nel caso di licenziamento o dimissioni, il contratto decade per entrambi, ma si può suggerire un'altra persona che subentra. (Ottimo per neo-mamme o mamme single, ad esempio).
Contratto a chiamata o intermittente/Job on Call: - può essere a tempo determinato o indeterminato - il lavoratore si mette a disposizione dell'azienda, che può richiederne la prestazione con un preavviso comunque non inferiore ad un giorno lavorativo - il lavoratore riceve un'indennità di disponibilità per il periodo in cui non lavora (ma deve comunicare in anticipo la propria indisponibilità).
Job on Spot: Contratto per poche ore o giorni, solo per quando l'azienda ha bisogno, si fa un contratto nuovo per ogni volta. Più frequente del Job on Call.
Contratto a progetto: - con codice fiscale, non partita iva (a meno che comunque non siano iscritti ad un albo professionale) - lavoro autonomi con propri strumenti - si assume stabilmente l'incarico di seguire un progetto ben definito o parte di esso, gestendo autonomamente il proprio lavoro in funzione del risultato, in coordinamento con il committente. - Posso lavorare anche a casa e posso avere più committenti e più contratti a progetto (o a tempo determinato o indeterminato) contemporaneamente. - la durata dev'essere determinata o determinabile - ci dev'essere l'indicazione del progetto o programma di lavoro - deve contenere il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione e i tempi e le modalità di pagamento e la disciplina dei rimborsi spese. - deve contenere le forme di coordinamento del lavoratore a progetto al committente sull'esecuzione della prestazione lavorativa - deve contenere anche eventuali misure per la tutela della salute e della sicurezza.
Collaborazione occasionale: - non può avere una durata superiore a 30 gironi dell'anno solare né ricevere un compenso superiore ai 5000 euro con il medesimo committente. - ha natura puramente occasionale - posso avere più contratti di questo tipo (o diversi), contemporaneamente, con diversi committenti
Contratto di apprendistato: unisce la prestazione lavorativa ad attività di formazione e riqualificazione professionale Durata minima: 2 anni; massima: 6 anni Sono previste 3 tipologie: - apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione (15-18 anni) - apprendistato professionalizzante per una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro e apprendimento tecnico professionale (18-29 anni) - apprendistato per il conseguimento di un diploma o per percorsi di alta formazione (18-29 anni). Il lavoro può essere massimo due livelli (del Contratto Nazionale del Lavoro) sotto a quello normale, ma può essere anche dello stesso livello. Dopo l'apprendistato, l'azienda non è tenuta a fare un contratto a tempo indeterminato. La contribuzione figura all'INPS ma non viene pagata dal datore di lavoro, bensì dallo stato. Si ricevono i contributi per la pensione ma non quelli per la disoccupazione. Se ne può fare solo uno per settore. Il datore si impegna ad insegnare e far fare dei corsi di formazione (120 ore per maggiorenni, 180 per minorenni), se non lo fa viene multato e il lavoratore assunto a tempo indeterminato.
Contratto di inserimento: Sostituisce il contratto di Formazione lavoro (CFL) Favorisce l'inserimento o il reinserimento nel mercato di lavoro di: - giovani tre i 18 e i 29 anni - disoccupati di lunga durata fino a 32 anni - lavoratori con più di 50 anni privi di un lavoro o in procinto di perderlo - lavoratori che desiderino riprendere un'attività lavorativa e che non abbiano lavorato per almeno 2 anni - donne residenti in aree ad alto tasso di disoccupazione femminile - portatori di handicap Hanno una durata variabile di 9-18 mesi (può essere rinnovato x 6 mesi) L'azienda ha agevolazioni a livello contributivo, si lavora massimo due livelli sotto il normale (previsto dal CCNL), l'azienda deve garantire l'inserimento di almeno 60% di lavoratori.
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