My sister's keeper - La custode di mia sorella

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*Iside
view post Posted on 11/9/2009, 11:21 by: *Iside




Allora, io non sono una che adora fare tesi complottistiche. Sarò pessimista, ma di solito lo sono sulle cose che mi riguardano, e di certo non mi faccio le pare mentali per un film.
PERO', che il film sia SVANITO letteralmente in TUTTA la provincia dopo SOLO una settimana mi fa davvero sospettare che ci sia un'opera di boicottaggio di questo film che poche altre opere hanno visto.
Ieri non potevo andare al cinema, ci sarei andata domani... oggi vado sul sito di BEN 2 multisala (e imprecisato numero di sale minori) e... PUFF, non c'è!
Senza contare che:
a) non ho mai visto il trailer in tv;
b) non ho visto nessun approfondimento né citazione da nessuna parte, né rivista né tantomento tv.

La cosa mi puzza, soprattutto unita a quel VM14 che davvero ha del ridicolo.
Poi oggi mi imbatto in questa recensione: questa.
Non ho visto il film né mai lo vedrò, per i motivi descritti sopra e a me indipendenti. Ma a me sembra che chi recensisce sia la prima ad essere accecata dai pregiudizi e, perché no, magari rientri in quell'ammasso di genitori bigotti e ossessivi che premono per tenere i giovani pulzelli sotto campane di vetro, come si diceva qualche post fa.
Non posso negare che un film del genere, ovviamente, faccia leva sulle scene patetiche (nel senso etimologico del termine, ovverosia quelle tristi e finalizzate a suscitare empatia con lo spettatore), posso immaginare che la colonna sonora sia volutamente malinconica, e posso anche immaginarmi i flashback con i rallenty.
Ripeto: posso immaginare, perché quest'assurda censura italiana mi impedirà di godere del mio diritto di vedere quello che voglio. Alla faccia della libertà.
E alla faccia della pirateria, oserei aggiungere.
Comunque, tornando alla recensione, posso immaginare tutte queste cose, ma mi sembra eccessivamente stroncante. E soprattutto, la frase
CITAZIONE
"La custode di mia sorella è una macchina per far piangere e il film non lesina lacrime e afflizione, producendo un inventario di luoghi comuni sulla malattia."

mi ha fatto scattare. Innanzitutto, per accusare un film tratto da un libro di usare "luoghi comuni", devi PER LO MENO aver letto il libro. Capisco che il suo lavoro sia recensire film e non libri, ma un minimo di informazione non mi sembra poi così maleducato: in fondo, non puoi accusare un film di avere le solite scene flashback dei momenti felici... perché sono gli stessi identici flashback felici che ci sono nel libro. Informarsi faceva così fastidio? Comunque, se accusi il film di luoghi comuni e di essere una macchina per piangere, allora accusi il libro. E qui passo al secondo punto: se la nota finale del libro è vera, come penso di poter affermare, la scrittrice ha vissuto in prima persona la situazione oncologica narrata. Davvero questa donna-recensione avrebbe il coraggio di dirle che quello che ha scritto è frutto di "luoghi comuni"? Vorrei davvero sapere se la signora ha mai avuto a che fare con cancro, tumori e leucemie. Così, per sapere.
Poi si renderebbe conto che i luoghi comuni sono dannatamente veri: la chemio è dolorosa, non è come prendere un'aspirina. Si sanguina, si vomita, si sta male, si piange. PER QUALE GIUSTIFICATO MOTIVO un registra dovrebbe nasconderlo? E perché accusare un regista di voler strappare lacrime, se è la realtà stessa a farlo?

Tutto questo per dire che, se anche le "recensioni" si mettono contro il film in questo modo, dopo il VM14 e il film svanito dalle sale italiane nonostante il cast sia composto da attori famosi e validi... allora sì, abbiamo di fronte una storia pesantemente censurata in Italia.
 
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18 replies since 3/8/2009, 14:35   749 views
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